22 gennaio 2009


La libertà di essere se stessi

16 settembre 2007

i clown mi hanno sempre fatto piangere

ma se il vero clown non fosse lui?!

Bhe.. se siamo arrivati al punto che facciamo ridere..
chi meglio di un comico può suggerire il suo modo di vedere, che poi,
ognuno è libero di vedere come preferisce!

08 settembre 2007

FINALMENTE UNA BUONA NOTIZIA...

giovedì 6 settembre 2007, 13:37Diario chiude e volta pagina Undici anni, un po' di storia, molti ringraziamenti e progetti per il futuroMercoledì 23 ottobre 1996, allegato al quotidiano L’Unità, usciva il primo numero di Diario della settimana, che si autodefiniva giornale dedicato alla «buona lettura», all’inchiesta e al reportage. Dopo un anno Diario se ne andò da solo nel perigliosissimo mare delle edicole. Questo giornale è durato 567 settimane, cercando di fornire nel corso di undici anni la buona lettura che aveva promesso e di non essere travolto dagli eventi. Alla buona lettura iniziale abbiamo aggiunto nel corso del tempo numeri speciali, libri, film.Per quanto riguarda i «terribili eventi», l’ironia vuole che nascemmo in Italia con il governo Prodi e lì di nuovo siamo in solo apparente tedio e continuità. Ma quanta corrente è passata in mezzo! Berlusconi, Bush, l’11 settembre, bin Laden (la grande inchiesta su «Guantánamo e le procedure dell’indifferenza» che trovate in questo numero chiude le nostre pubblicazioni), Saddam Hussein, gli immigrati appesi alle reti per tonni e quelli che ce l’hanno fatta ad asciugarsi per venire prontamente a bagnare, molesti, il nostro parabrezza.Tenere un diario in pubblico, settimana dopo settimana, è un’attività che in questi undici anni è cambiata molto. Il numero di siti web, di blog e in generale lo scambio di notizie è fortunatamente cresciuto a dismisura. La «buona lettura» è stata adottata da molti giornali. La possibilità di sedersi di fronte al proprio lap top e di consultare «in tempo reale» tutte le fonti di informazione del mondo è sempre più alla portata di tutti. Il mercato pubblicitario (l’unico a tenere in vita i giornali) è a noi praticamente precluso, per quella mancanza di do ut des che ci caratterizza e che dal mercato evidentemente è stato ben colto.Di qui la necessità di fare un pausa. E di ripensarci su. Decisione triste, perché le cose buone (almeno così paiono a noi) dovrebbero essere tenute in vita il più possibile; decisione traumatica per tutti coloro che a Diario lavorano, e molti dalla sua fondazione. Ma, purtroppo, unica decisione possibile per poter pensare di fare qualcosa di nuovo, come è stato Diario alla sua uscita di undici anni fa.Quindi, per riassumere:• quello che avete tra le mani è l’ultimo numero di Diario della settimana. Insieme alla carta arriva il nostro ringraziamento a tutti i lettori, i collaboratori, i sostenitori che ne hanno fatto, ne siamo sicuri, una buona esperienza nel panorama del giornalismo e dell’editoria italiana. • Oggi è martedì 4 settembre e domani non ci sarà la nostra settimanale riunione di redazione. Naturalmente siamo tutti tristi. Le e-mail comunque funzionano.Certo che se domani una spontanea ribellione di siciliani attacca i poteri della mafia, ci sarà da mordersi le mani a non avere un giornale. Chiediamo ai siciliani di attendere: aspettateci, non siamo ancora pronti. E così a tutti gli altri. In fondo Diario è sempre stato un giornale ottimista.Speriamo di farci vivi al più presto con un nuovo giornale. Ci stiamo pensando e pensando. Bisognerà fare un giornale (alla fine, a questo tipo di comunicazione siamo legati) che metta insieme le idee fondatrici – la libertà del giornalismo, la nostra frasetta che sta appesa qui in via Melzo 9: «Cercate la verità, nel dubbio un po’ a sinistra»), il gusto di andare sui posti a vedere persone e luoghi, il piacere della lettura, quello che parte dall’occipite e va giù lungo la schiena. Poi bisognerà fare un bell’oggetto, facile da leggere e bello da conservare. Poi bisognerà non smettere di credere che le parole possano dare un contributo, anche se piccolo, ma qualche volta (come è capitato anche a noi) grandissimo, nel cambiare le stupide cose che ci stanno intorno. Poi bisognerà guardare i signori della pubblicità negli occhi e dirgli: «Ce la facciamo da soli».A tutte queste cose (e speriamo nelle vostre buone proposte) si prova a lavorare. Dovremmo farcela. E anche abbastanza presto. Di sicuro non ci perderemo di vista: ne abbiamo passate troppe insieme.

29 agosto 2007

Parliamoci chiaro


Se dovessimo proprio dirla tutta ci sarebbe da sottolineare prima del resto che stò Blog è da tempo in stato di avanzata decomposizione.

Non che sia proprio morto, diciamo che risulta attaccato a macchinari che gli consentono una lieve quanto saltuaria respirazione. Distratti da delitti senza moventi e assassini e dalla ripresa del campionato si era perso di vista per un momento il fine ultimo di una vita con senso a carico.

Qualcuno tra fasce orarie, famiglia, senso morale, scala dei valori e actus ominis e actus humanus ci aveva se non altro confuso più del solito le idee già non troppo chiare. Finito il libro mi girava in testa la strana sensazione di essere sempre stato un assino per giunta con tratti neanche troppo nascosti di carattere omossessuale e non me l'ero sentita di affrontare l'esame. Avevo chiamato a casa e avvisato che se mi fossi presentato con un compagno di classe nessuno avrebbe potuto escludere diventasse prima o poi compagno di vita.

Poi mi era venuto da sorridere.

Terzani una volta aveva sottolineato il fatto che un senso ad una vita si poteva senz'altro dare dando un senso ad ogni singolo giorno. Perchè tra un'annata ed un altra risultano sempre troppo poche le giornate che ci riusciamo a ricordare mentre le altre passano lisce lisce come l'acqua in un ruscello e non riusciamo più a distinguerle l'una dall'altra..come se non le avessimo mai vissute. E vattelo a spiegare quando parassita in quel comodissimo divano cincilli tra telecomando e tè alla pesca, tra zapping e sorsi forzati, messagini inutili e canzoni strazianti. Salviamoci mi era venuto da pensare lanciando un appello disperato al divano, e iniziamo a darci dentro.

Un Augurio di un buon anno scolastico a chiunque passi da qui...

In bocca al lupo..

Si riparte!

21 agosto 2007

FINALMENTE!!!!!!!!!

/ SCIENZA & TECNOLOGIA
Milano 21 agosto 2007
Boom di contatti per Skebby, sul mercato degli sms low cost altre offerte

Skebby nasce dall'idea di due studenti milanesi
Chiavi internet~ tlc-ict
Se andate sul sito di Skebby, oggi, non vedevate niente. Colpa dell'eccesso di contatti dopo gli articoli dei quotidiani che hanno segnalato l'ingegnosa trovata di uno studente di Como, Davide Marrone, che ha inventato un sistema per abbattere i costi dei popolarissimi sms. "Gli operatori italiani di telefonia hanno sempre tenuto il prezzo degli sms assurdamente alto", racconta Davide al Corriere della Sera. "Un vero e proprio cartello che non ha mai fatto scendere il costo per l’invio di un messaggio di testo sotto i 12/15 centesimi. E pensare che a loro costa un millesimo di centesimo, e solo se l’sms è indirizzato su un numero di un altro operatore". Ecco perché due anni Davide e un suo amico iniziano a lavorare ad un programma che permetta di inviare sms via internet, attraverso l'economico “traffico dati”, invece dei preziosissimi ripetitori delle telefonia mobile. A febbraio scorso è comparso online il sito Skebby. Che cosa è Skebby è un programma per cellulari che permette di spedire sms dal proprio telefonino a prezzi bassissimi: circa 0.01€. Consente di spedire dal cellulare i messaggi offerti gratuitamente da diversi siti; attualmente vengono utilizzati questi servizi:Alice - ADSL (10 SMS gratuiti verso tutti)Tim.it (5 SMS gratuiti verso numeri TIM)Vodafone.it (10 SMS gratuiti verso numeri Vodafone)Vodafone via mail (10 SMS gratuiti verso numeri Vodafone)MMS Vodafone (Infiniti MMS gratuiti verso numeri Vodafone)Tin.it - Virgilio.it (10 SMS gratuiti verso tutti)Skebby Easy - Skebby Premium (servizi a pagamento)Per poter mandare gli SMS occorre avere un account su almeno uno dei siti che offrono i messaggi, oppure acquistare un pacchetto di SMS.L'offerta di SkebbyVisto il successo - gli italiani, si sa, sono consumatori maniacali di sms - Skebby raddoppia e offre ben presto una versione 'pro': sms a basso costo e illimitati, qui non ci sono i limiti imposti dalle offerte dei gestori di telefonia mobile, si punta su operatori internazionali. Ogni sms costa così dai 5,8 centesimi (in pacchetti da 500 sms) agli 8 (pacchetto da 50). ConcorrentiL'iniziativa di Marrone ha successo, e genera le immancabili imitazioni. Ecco ad esempio Noverca sms, un siti che offre 60 sms a soli 5€ (8.33 €cent di costo unitario).Se non vi accontetate, NovercaOne aggiunge 100SMS che, a conti fatti, fanno ulteriormente scendere il prezzo unitario.

26 giugno 2007

Movimento '77

il mio documentario sul 1977


http://www.youtube.com/watch?v=gptj9TRZipY

19 giugno 2007

I mille anni di Topolino

Se Walt Disney inventò Topolino nel 1928, aprendo così l'era del fumetto più famoso del mondo, questa statua, trovata secondo quanto riferisce il sito del canale Discovery tra i resti di un villaggio vikingo, fa risalire la nascita dell'icona del topo al 900 d.c.. Gli archeologi sostengono però che la statua, almeno nell'intento originario, voleva ritrarre un leone. (da Corriere.it)

A me sembra tanto una burla..
Ilario

P.S. Perché non partecipiamo tutti a VlogCamp?? Si svolge a Roma sabato 23. Un bel modo per tenersi aggiornati sui nuovi scenari del web... e per passare un sabato sera diverso. Per le info e per iscriversi basta cliccare sul banner che ha postato Alberto qui sotto.

14 giugno 2007

19 aprile 2007

Americanate

Corriere di ieri, processo al marine per l'omicidio Calipari:

Una settimana fa è apparso in lacrime davanti alle telecamere per ribadire di aver "rispettato le regole di ingaggio". Attraverso il New York Times i suoi amici hanno fatto sapere di aver aperto una sottoscrizione per pagare le spese del processo. Ma ieri quando il dibattimento è iniziato, il suo difensore Alberto Biffani ha affermato:"Chiedo un rinvio perché il mio cliente non sapeva ha mai avuto conoscenza che in Italia ci fosse un processo a suo carico". [...] La giustizia italiana assiste all'ultima "provocazione" degli Stati Uniti. Dopo che le autorità americane hanno negato ogni collaborazione alle indagini, l'imputato non si presenta e lancia la sua nuova sfida. "Non sapevo nulla" manda a dire. E questo nonostante il 29 marzo scorso abbia firmato il documento di nomina del difensore di di fiducia italiano, completo di numero di procedimento e indicazione del collegio che dovrà giudicarlo. Un atto pubblico che ha ottenuto anche il visto di un funzionario dello Stato di New York. [...] L'avvocato della famiglia Calipari ritiene le argomentazioni utilizzate per ottenere il rinvio pretestuose e fuorvianti: "Le motivazioni addotte costituiscono una forma di arroganza da parte di Lozano. Non si può tollerare che non sapesse: è un insulto, sono due anni che si parla di questi fatti".

Ora capisco perché mia madre quando esigo tutto da tutti dice che faccio l'AMERICANO.

15 aprile 2007

Da La Repubblica del 12 aprile 2007

25 marzo 2007

Gentile professor Liguori,
sono Giorgia Gazzetti.
Si ricorda di me?
Le scrivo per chiederle un consiglio. Se vuole può rispondermi sul mio indirizzo email giorgiagazzetti@libero.it o sul mio blog!
Insieme ad un gruppo di volenterosi ragazzi della mia diocesi stiamo per intraprendere una emozionante avventura: una neo-nata tv locale di Frosinone MovieAt ci ha dato la possibilità di occupare un'ora settimanale della loro programmazione per parlare delle tematiche che coinvolgono la nostra città, i giovani, i fedeli toccando i più svariati ambiti, dalla cronaca ad una manifestazione di volontariato per esempio.
Chiedo a lei qualche utile consiglio (modalità, tempi, tematiche, organizzazione, struttura) per impostare la trasmissione che dovrebbe svolgersi con la partecipazione di alcuni ospiti in studio alternando servizi precedentemente realizzati: insomma un timido tentativo di emulare Matrix e Porta a Porta dando voce però alla nostra piccola comunità.
La ringrazio anticipatamente, sicura della sua disponibiltà.
Cordiali saluti
Giorgia Gazzetti

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22 marzo 2007

"50 in Camera, 200 al Senato" Svelato il dialogo tra Sircana e il trans

Il resto sul mio blog! :)

Davide Re

13 marzo 2007

Francesco Rutelli in "Pliz, visit Itali"


Il Ministro Rutelli promuove sul Web l'immagine del Belpaese. Ecco il backstage del suo accorato video-appello, rivolto ai potenziali turisti di tutto il mondo.

Scheda fenomeni politici prof. Fara

IL “GORGIA” DI PLATONE

Il Gorgia di Platone è un testo scritto in forma di dialogo ambientato intorno alla fine del V secolo a.C. Protagonisti del dibattito sono da una parte Gorgia, Polo e Callicle , che rappresentano la retorica e tentano invano di giustificare la loro “arte”, dall’altra Socrate e l’amico Cherofonte che difendono con determinazione la filosofia. Superficiale sarebbe considerare il Gorgia uno scritto che contrappone semplicemente la retorica - considerata manipolazione della realtà e dunque pura apparenza e inganno - alla filosofia, unica scienza in grado di salvare la politica ateniese dalla catastrofe. Il dialogo scritto da Platone rappresenta infatti la base di quella costruzione dell’ottimo Stato che sarà presentata in maniera più precisa nella Repubblica: tema di fondo è infatti la “giusta” politica ovvero la visione della politica in dimensione filosofica.
Bene e male, giustizia e ingiustizia, vera e falsa politica, felicità e infelicità sono tutti argomenti affrontati in chiave nuova, rivoluzionaria rispetto al periodo in cui vengono esposte da Platone.
L’epoca dei grandi uomini politici ateniesi era passata e Platone non si tira in dietro nell’esprimere la sua critica al sistema ormai estraneo alla concezione di giustizia che dovrebbe governare ogni azione umana, a maggior ragione quella dei politici, e lo fa attraverso la bocca di Socrate che al termine del dibattito dice: “io credo di essere tra quei pochi ateniesi, per non dire il solo, che tenti la vera arte politica, e il solo tra i contemporanei che la eserciti”.
Giustizia e ingiustizia sono termini che ricorrono costantemente nel dialogo: Platone vuole dimostrare l’assurdità di una vita individuale e politica che pretenda di fare a meno della giustizia. L’ingiustizia viene considerata il peggiore dei mali tanto che viene affermato che rendersi colpevoli di ingiustizie sia peggio che subirne, inoltre scontare la pena aiuta a liberarsi dall’ingiustizia commessa.
C’è una sostanziale differenza tra la concezione politica di Platone e quella dell’uomo di oggi che può essere sintetizzata nell’opposizione tra l’idealismo politico platonico e il realismo politico contemporaneo. La concezione politica di Platone, e in sostanza la concezione greca dello Stato, è una visione che vede la legge dello stato come fonte di ogni norma di vita e dunque la sovranità interviene in ogni ambito della vita pubblica e privata. La nostra concezione politica al contrario non pretende di avere per sé tutto l’individuo perché ci sono spazi privati del cittadino in cui lo Stato non ha diritto ad intervenire.
Ci sono dunque delle differenze ma nonostante queste le questioni affrontate nel Gorgia sembrano essere di estrema attualità: prima fra tutte la concezione di giustizia. Platone afferma infatti che il vero politico persegue il bene muovendosi nell’ottica del giusto e il suo compito principale è migliorare il cittadino e insegnare a tutta la cittadinanza a vivere secondo giustizia. Un insegnamento che forse oggi sarebbe davvero utile. Inoltre anche la critica che viene fatta ai politici ateniesi può essere attualizzata considerato il fatto che oggi, come ieri, la classe politica utilizza gli strumenti della retorica per convincere i propri elettori che le azioni poste in essere siano le più corrette possibili. Una forma di persuasione diventata ancora più potente grazie ai mass media che permettono alla classe dirigente di raggiungere più persone in momenti diversi.

Marta Nicoletti

12 marzo 2007

Scheda per il corso del Prof. Fara

MONTESQUIEU
(1689-1755)


Con Montesquieu l’indagine sulla politica abbandona il naturalismo di Machiavelli.
Nel teorico francese della “moderazione” emerge con forza la consistenza positiva delle tecniche istituzionali attraverso le quali è possibile regolare il funzionamento del potere.
Le tecniche con le quali egli si misura non sono più le arti con cui il principe virtuoso conquista il potere e fonda i nuovi organismi politici. In Montesquieu la componente tecnica della politica suggerisce di precisare i canali istituzionali attraverso i quali garantire le “formalità necessarie” per un prevedibile andamento della macchina decisionale. Non la conquista del potere, dunque, ma il suo funzionamento regolare sono la sua preoccupazione principale. Da qui l’esigenza di fissare procedure e limiti all’esercizio del potere perché nessuna autorità può basare sulla paura l’obbligo politico di ciascuno.
Al centro dell’attenzione di Montesquieu sale perciò il tema nuovo della delimitazione dei poteri e della loro separazione. Il filosofo francese pubblica così, nel 1748, la sua opera più importante e monumentale “Lo spirito delle leggi”, frutto di quattordici anni di lavoro. L’opera venne attaccata da gesuiti e giansenisti e messa all’indice (Indice dei libri proibiti) nel 1751, dopo il giudizio negativo della Sorbona. E’ nel libro XI de “Lo spirito delle leggi” che Montesquieu traccia la teoria della separazione dei poteri. Partendo dalla considerazione che “il potere assoluto corrompe assolutamente”, l’autore analizza i tre generi di poteri che vi sono in ogni stato: il potere legislativo, che spetta al parlamento; il potere esecutivo, affidato al governo e il potere giudiziario, assegnato alla magistratura.
La tesi fondamentale – secondo Montesquieu – è che può dirsi libera solo quella costituzione in cui nessun governante possa abusare del potere a lui affidato. Per contrastare tale abuso bisogna far sì che “il potere arresti il potere”, cioè che i tre poteri fondamentali siano affidati a mani diverse, in modo che ciascuno di essi possa impedire all’altro di esorbitare dai suoi limiti e degenerare in tirannia. La riunione di questi tre poteri annullerebbe la libertà. L’argomento della libertà è fondamentale per Montesquieu, però questa parola è spesso confusa con altri concetti come quello di indipendenza. Nella democrazia sembra che il popolo possa fare quello che vuole, il potere del popolo è confuso così con la libertà del popolo. La libertà è invece il diritto di fare ciò che le leggi permettono.
Montesquieu, inoltre, cercò di dimostrare come, sotto la diversità degli eventi, la storia abbia un ordine e manifesti l’azione di leggi costanti. Le istituzioni e le leggi dei vari popoli non costituiscono qualcosa di casuale e arbitrario, ma sono costantemente condizionate dalla natura dei popoli stessi, dai loro costumi e dalla loro religione. Al pari di ogni essere vivente anche gli uomini, e quindi le società, sono sottoposte a regole fondamentali che scaturiscono dall’intreccio stesso delle cose. Queste regole non debbono considerarsi assolute, cioè indipendenti dallo spazio e dal tempo; esse al contrario, variano col mutare delle situazioni, come le diverse specie di società e i vari tipi di governo degli uomini. Questi ultimi per Montesquieu sono tre: la repubblica, la monarchia e il dispotismo. La più alta espressione di libertà per Montesquieu sta nella monarchia costituzionale in cui il filosofo vede contemporaneamente sia le caratteristiche positive del regime monarchico assoluto sia di quello repubblicano.


ELEONORA LIMITI

06 marzo 2007

E' troppo sfizioso! Dovete vederlo tutti...




SUPERKEKO

05 marzo 2007

Scheda su Machiavelli per corso Prof. Fara

NICCOLO’ MACHIAVELLI

Il pensiero di Niccolò Machiavelli si colloca in un contesto storico nel quale la crisi degli assetti politici tradizionali chiedeva di ridefinire la politica e rimotivare l’agire pubblico. L’età in cui visse Machiavelli rappresentò un momento di transizione in cui i concetti medievali universali dell’Impero e della Chiesa si andavano lentamente dissolvendo. Con questa situazione storica alle spalle, Machiavelli diede al pensiero laico piena consapevolezza, supportato dalla nascita della politica come scienza. La politica, ergendosi a scienza, diventava pienamente autonoma dalla religione, dalla morale e dalla teologia. La nuova disciplina, per Machiavelli, doveva quindi prefiggersi lo studio dell’arte di governo estraniandola da ogni remora religiosa o morale.
L’etica tradizionale con i suoi requisiti risulta spesso inattuabile e inefficace nella pratica. La lealtà e l’integrità, infatti, non dicono nulla sulla reale capacità di gestione del politico, si tratta di qualità che allo statista “gran simulatore” è necessario “parere di averle”, ma che non possono certo orientare i concreti svolgimenti della politica. Guadagnare il consenso è la prerogativa principale per chi fa politica e anela al potere; per questo diventa essenziale l’apparire. Tutti gli sforzi degli uomini politici sono in vista del consenso raggiungibile attraverso la manipolazione dell’opinione pubblica. Così Machiavelli ci introduce alla società della comunicazione, tempio dell’apparire, e all’arte della persuasione, doti al limite della moralità. La fama costruita e artefatta di un personaggio pubblico diventa un efficace strumento di persuasione. Proprio la legittimazione dei mezzi in vista del fine ha da sempre contrassegnato il pensiero di Machiavelli. Il mancato riferimento a valori etici nel trattato “Il Principe” ha portato erroneamente a ricondurre tutta la filosofia di Machiavelli al principio “il fine giustifica i mezzi”, principio tuttavia non formulato dal fiorentino, il quale orientava le sue simpatie verso la virtù e la prudenza nella vita civile e politica. Il “Principe” è un teorema politico in quanto ricerca e delinea le qualità necessarie per governare. Nello stabilire le regole di governo Machiavelli mostra l’assoluta impoliticità della vecchia etica. La virtù politica non è confondibile con la moralità e il vizio non è necessariamente riconducibile all’immoralità. Ed ecco che Machiavelli svela il carattere umano di una politica feroce assieme all’inefficacia di un’attività ispirata ai canoni della lealtà. In questo sta la legittimazione dei mezzi e delle capacità persuasive. Esistono vizi moralmente discutibili che, tuttavia, assicurano la conservazione dello Stato. Il grande problema di Machiavelli è quello di costruire ordinamenti in grado di pacificare le relazioni tra i soggetti e frenare le passioni individuali. Lo Stato si configura così come l’unica istituzione attraverso la quale superare la corruzione e salvaguardare la sicurezza comune. Non è il fine in quanto tale a giustificare il mezzo cui fare ricorso ma la presenza o meno di ordini politici. La difesa della libertà è al centro della dottrina di Machiavelli che pone le basi del liberalismo moderno e del contrattualismo che considera lo Stato frutto di una convenzione tra gli individui e della coincidenza dell’interesse privato con quello pubblico. Con Machiavelli, inoltre, si parla di “patria”, concetto liberale e moderno che sopraggiunge a quello medievale di “sudditanza”. L’uomo moderno è ormai libero, emancipato dal soprannaturale, è un uomo che proclama la sua autonomia e prende possesso del mondo.

28 febbraio 2007

Centoventi Secondi wants you ;-)

Vi segnaliamo che su Tgcom sono visibili i primi filmati inviati dagli utenti per il progetto Centoventi Secondi di cui vi abbiamo già parlato. QUI TROVATE TUTTO NELLA APPOSITA SEZIONE. A questo punto, mancate solo voi ;-) Mandateci se volete le videoinchieste che avete già realizzato, anche se le avete già pubblicate su YouTube. Importante inviarci anche la liberatoria (sia quella nel form online che quella via fax) per poter finire non solo su web, ma anche in tv, come già successo a Davidoff con le sue ormai mitiche "buche" usate nel promo già passato su Retequattro. Questo weekend ad esempio manderemo in pillola televisiva il video di un lettore realizzato in Kenya.

23 febbraio 2007

Inchiesta Parco Leonardo


Ecco la video-inchiesta completa su Parco Leonardo, la nuova città del terzo millennio tra Roma e Fiumicino che unisce in sè i caratteri residenziale, commerciale e di intrattenimento in un unico grande polo. Cosa ne è uscito fuori? Buona visione

21 febbraio 2007

Bulli a scuola

Ecco il video che i nostri 4 bulli (e relative pupe) non riuscivano a caricare...buona visione!


20 febbraio 2007

My Space

Dopo Google, You Tube e Blogger, un nuovo fenomeno di massa a livello planetario non solo sta riscrivendo la storia di Internet ma, allo stesso tempo, ha anche cambiato il modo di fare amicizia. Il suo nome è MySpace. Per saperne di più, un clic qui e il gioco è fatto! :)

Centoventi Secondi (video)

Centoventi Secondi


Ciao ragazzi, su Tgcom abbiamo fatto partire il progetto "Centoventi Secondi", con il quale cerchiamo "reporter di strada" per portarli prima sul sito e poi - i più bravi ;-) - in televisione. Ovviamente, voi non potete mancare! Vi aspettiamo, con le vostre belle video-inchieste. Prima di andare su YouTube e affini passate da noi ;-) Importante: chi punta al passaggio in tv (stiamo lavorando al progetto di una pillola con i video degli utenti...) e quindi non solo al web dovrà compilare la relativa liberatoria, prevista per legge, da inviare via fax. Comunque cliccando qui potete trovare tutte le necessarie informazioni su questo progetto. In parallelo, sempre nell'area dei video online, prosegue (fortunatamente con crescente successo...) l'operazione Presa Diretta, ovvero il video-blog che raccoglie il meglio dei filmati sulle varie piattaforme. E in questo senso un grazie a quelli di voi (come Agnese e Eleonora...) che passano ogni tanto proprio sul blog per lasciare qualche segnalazione.

19 febbraio 2007

problemi caricamento video BULLO IN RETE

Stiamo provando da diverso tempo a caricare il video del nostro lavoro "Il Bullo in Rete", ma senza risultato. Pensavamo che le difficoltà fossero dovute a una connessione lenta, ma oggi abbiamo riprovato a caricarlo dall'Università con l'ADSL, ma anche così niente...
You Tube è un'oretta che ci dice di attendere, è normale ci voglia così tanto? e perchè non succede niente?
aspettiamo risposte, e ...grazie a chiunque ci voglia aiutare.

LUMSA GROUP (Monia, Francesco, Nino, Keko, Valeria e Tommy)